Giuliano Folcia
l'anima e l'immagine nell'arte del legno
(1929-2017)
L'Artista è quella persona che, trovandosi alla
continua ricerca della felicità nella vita, si
innamora perdutamente della natura che lo circonda
al punto da cercare di riprodurla: suoni ed
atmosfere nella musica; colori e forme nella
pittura; dimensioni e proporzione nella scultura.
E' proprio l'appassionato amore per la natura a
spingere Giuliano Folcia a dare nuova vita al legno
in un modo creativo, del tutto originale.
Giuliano lavorava quasi esclusivamente il legno
di vecchi tronchi ormai senza vita, abbandonati nei
remoti spazi verdi e vi rappresentava con dolcezza e
cura infinita, personaggi, piccoli animali, frutta
ed oggetti della vita umana che fanno parte del
quotidiano, ma che sotto i "ferri del mestiere"
acquistano un fascino ed una vitalità tutta nuova.
Giuliano Folcia scolpiva e passava gran parte del
proprio tempo libero soprattutto al Parco Nord di
Milano dove occupava, si può quasi dire in pianta
stabile, la panchina numero 483.
Quando noi de "la Silloge" lo abbiamo incontrato
ed intervistato ci ha accolto con un sorriso e ci ha raccontato
della sua volontà di fare arte ed anche con parecchio
rammarico degli atti di vandalismo cui purtroppo le
sue opere all'aria aperta erano vittime.
Il suo intento era
quello di abbellire il parco e rendere felici i
bambini che lo popolano e che si avvicinavano
incuriositi alle sue opere: lo scoiattolo, l'elfo
che suona la fisarmonica, l'alpino, la conchiglia,
la tartaruga... ma oggi di quelle meraviglie lignee
non resta praticamente più nulla.
Tuttavia, quando
siamo andati a fargli visita
(stiamo parlando del 2009), nella sua casa di Milano, ci siamo
trovati di fronte ad una piccola bottega delle
meraviglie.
L'aroma del legno appena tagliato
permeava la stanza che Giuliano aveva adibito a
laboratorio e subito notammo che i personaggi
raffigurati avevano l'armonia delle cose belle di un
tempo, la forma del lavoro artigianale, la grazia di
chi ama veramente l'arte.
Vi erano molte
immagini sacre tra cui spiccavano uno splendido
crocefisso che ritraeva un Giuseppe D'Arimatea
nell'atto di deporre dalla croce il corpo inerte del
Salvatore. Poi erano raffigurati i lavori più umili
come quello del falegname, del fisarmonicista
ambulante, del pescatore, dell'artista di strada.
Oggi
Giuliano Folcia non è più tra noi,
ma resta la testimonianza delle persone che lo hanno
conosciuto e gli hanno voluto bene.
Questo sito, concepito inizialmente per far
conoscere "Nonno Folcia", come lo chiamavano i
bambini del Parco Nord, oggi resta a testimonianza di una vita semplice di un uomo
semplice che faceva un lavoro semplice e che con
semplicità ha saputo raffigurare, nel legno, la
propria passione ed il proprio amore per l'arte.
Alcune delle più belle opere dell'artista racchiudono una sensibilità rara ed una dedizione al dettaglio.
Queste opere fanno parte della collezione privata di Casa Folcia.
Ecco un ricordo delle sculture lignee che Giuliano Folcia aveva realizzato al Parco Nord dedicandole, in particolare, ai bambini.
Purtroppo non sono più visibili a causa dei numerosi atti di vandalismo.