"LA
FARFALLETTA", fu composta tra il 1850 ed il 1858 da tale
Luigi Sailer (1825-1885) che
la dedicò alla principessina di Savoia-Carignano. La filastrocca
per bambini ebbe un tale successo che già pochi anni dopo la pubblicazione
tutti la conoscevano e citavano a memoria senza però ricordarne
l'autore. Quando tempo fa parlai con un amico circa questa poesia, egli mi rivelò che ne esisteva anche un seguito come dire... "non ufficiale" scritto nel 1917 dal rimatore Trilussa (pseudonimo di Carlo Alberto Salustri 1871-1950), il quale la dissacrò con una continuazione al sapore di sberleffo - e dovette anche risponderne in Tribunale. Nel corso del tempo e nel passare di bocca in bocca, la nuova composizione di Trilussa si è involgarita sino a diventare intollerabile con l'aggiunta di espressioni che qui non voglio citare. Quella che invece qui rappresentiamo è una versione "ripulita" più probabilmente prossima all'adattamento originale. Buona lettura e buon divertimento. (Francesco Piscitello) |
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La vispa Teresa avea tra l'erbetta a volo sorpresa gentil farfalletta e tutta giuliva, stringendola viva, gridava a distesa: "L'ho presa! L'ho presa!" A lei supplicando l'afflitta gridò: "Vivendo, volando, che male ti fo'?" Tu sì mi fai male stringendomi l'ale. Deh, lasciami: anch'io son figlia di Dio." Confusa, pentita, Teresa arrossì: dischiuse le dita e quella fuggì. |
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Se questa è la storia che sanno a memoria i bimbi di un anno, pochissimi sanno che cosa le avvenne quand'era ventenne. Un giorno di festa la vispa Teresa uscendo di chiesa si alzava la vesta per farsi vedere le calze sciffonne che a tutte le donne fa molto piacere. Armando il pittore, vedendola bella, le chiese il favore di far da modella. Teresa arrossì, ma disse di sì. "Verrete?" - "Verrò: ma badi però..." "Parola d'onore!", rispose il pittore. Il giorno seguente, Armando l'artista, stringendo fremente la nuova conquista gridava a distesa: "T'ho presa, t'ho presa!" A lui supplicando Teresa gridò: "Su, su, mi fai male la spina dorsale: mi lasci che anch'io son figlia di Dio... Se ha qualche programma ne parli alla mamma..." A tale minaccia Armando tremò, dischiuse le braccia, ma quella... restò! Perduto l'onore, sfumata la stima, la vispa Teresa, più vispa di prima, per nulla pentita, per niente confusa, capì che l'amore non è che una scusa. Per circa tre lustri fu cara a parecchi: fra giovani e vecchi, oscuri ed illustri, la vispa Teresa fu presa e ripresa. Contenta e giuliva s'offriva e... soffriva. (La donna che s'offre. se apostrofa l'esse, ha tutto interesse a dire che soffre!) Ma giunta ai cinquanta, con l'anima affranta, col viso un po' tinto, col resto un po' finto, per torsi d'impaccio dai prossimi acciacchi apriva uno spaccio di Sali e Tabacchi. Un giorno un cliente, chiedendo un toscano le porse la mano così... casualmente. Teresa la prese, la strinse e gli chiese: "Mi vuole sposare? Farebbe un affare!" Ma lui, di rimando, rispose: "No, no!... Vivendo e fumando che male ti fo'?" Confusa e pentita Teresa arrossì, Dischiuse le dita e quello fuggì. Ed ora Teresa, pentita davvero, non ha che un pensiero: d'andarsene in chiesa. Con l'anima stracca si siede e stabacca, offrendo al Signore gli avanzi di un cuore che batte la fiacca. Ma, spesso, fissando con l'occhio smarrito la polvere gialla che resta sul dito, le sembra il detrito di quella farfalla che un giorno ghermiva stringendola viva. Così come allora, Teresa risente la voce innocente che prega ed implora: "Deh, lasciami! Anch'io son figlia di Dio!" "Fu proprio un bel caso!" sospira Teresa, fiutando la presa che sale nel naso. "Se qui non son lesta mi scappa anche questa." E fiuta, e rifiuta, tossisce e sternuta: il naso è una tromba che squilla e rimbomba e pare che l'eco si butti allo spreco... Tra un fiotto e un rimpianto, tra un soffio e un eccì, la vispa Teresa... lasciamola lì. |
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Fotografia: copertina dell'edizione "Editoriale Romana" del 1944 |
L'Associazione "La Silloge" no profit nasce dall'incontro della Vita, del concreto, con il Sogno, quel necessario sentire dell'Uomo che accende la speranza, esorta l'intelletto e pungola lo spirito. "La Silloge" è un forte punto di riferimento per coloro che si sentono giovani e che vogliano sperimentare la vita attraverso la massima espressione di un'Arte, quella teatrale, che le riunisce tutte. "La Silloge" offre a tutti gli interessati una via intelligente per continuare a esplorare e approfondire, in modo che siano potenziati quei valori assoluti di libertà e di indipendenza dell’Uomo che costituiscono la pietra angolare nella vita di ogni Artista. (M.V.Pogliaghi) Teatro. Inventi. Diventi. |
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